Anche in un anno come questo, che ci ha messo a dura prova costringendoci a fermarci, c’è una cosa a cui nemmeno il 2020 ha potuto dire stop, perché è una cosa solo nostra, ed è magicamente inarrestabile: la nostra capacità di ricordare. Il potere della nostra mente, dell’immaginazione, il sovrapporsi dei pensieri. La voglia di riflettere sul passato per migliorare il nostro presente. Non si può crescere senza conoscere cosa ci ha preceduti, quali sono i passi che hanno generato una storia prima dei nostri. Perché tutti noi siamo storia. Una storia che si crea ogni giorno, e che, senza rendercene conto, siamo proprio noi a scrivere. E allora se capiamo questo, capiamo anche quanto è importante sapere cosa c’è stato, per riflettere su cosa ci potrebbe essere, e cosa invece non ci dovrà essere più. È quello che fanno i bambini e i ragazzi, che ogni giorno studiano, forse un po' annoiati, tutti quei nomi e quelle date che fanno la storia. Ma cos’è una data? Bisognerebbe essere più consapevoli, che la data non è solo un numero, ma racchiude un mondo di persone, di vite vere, di giorni e di notti, ci fa vedere quanto e quali cose sono vicine o lontane da noi, quanto e quando siamo cambiati. Le cause e le conseguenze della storia, studiate con tanto di schemi e freccette, non sono che pensieri, decisioni, passi avanti o indietro, disagi e conquiste, evoluzioni che noi abbiamo il privilegio di poter analizzare, per imparare a non ripetere gli sbagli, per imparare a fare i passi giusti. Questo è quello che l’Istituto Comprensivo G. Carducci di Santa Maria a Monte vuole trasmettere ai propri studenti, e quale miglior data per riflettere di quel 27 Gennaio, Giorno della Memoria, che si fa carico già nel nome che gli è stato dato di esortare ognuno di noi a ricordare. Il comune di Santa Maria a Monte, insieme al Teatro di Bo’ di cui ha promosso il progetto e alla Scuola che lo ha accolto, hanno fatto proprio questo, si sono uniti per svolgere l’incarico che questo giorno ci ha affidato: non dimenticare. Lo fanno con un video-spettacolo dove vedremo Mattia Pagni, lo spirito creativo del Teatro di Bo’, dare vita ai disegni di Helga Weissova. Chi è questa donna? Lo sanno bene gli allievi del teatro e i ragazzi della scuola media che partecipano al progetto “Narrativa in scena” del Teatro di Bo’ in collaborazione con le scuole. Sono loro che ormai da più di quindici anni mettono in scena “Disegna ciò che vedi”. Quest’anno non ci permette di riunirci in questo grande spettacolo memoriale, dove il testo scritto dall’anima eclettica Franco Di Corcia prende vita grazie alle voci degli allievi, ma il Teatro non si ferma nemmeno stavolta ed è fedele ai suoi ragazzi, che potranno vedere a scuola la versione rivisitata, ma non solo: la parte finale è ideata e dedicata a loro che metteranno in scena, guidati da Mattia, una celebrazione teatrale. Perché il teatro è partecipazione, è comunicazione, è la possibilità di rivivere, e di vivere emozioni. Potranno così immedesimarsi in Helga, una ragazza come loro, una ragazza con dei sogni, che le sono stati sbarrati dalla deportazione, dal ghetto, dai lavori forzati, da quei giorni grigi che ha dovuto vivere, ma che al contempo non ha smesso di viaggiare con la mente, disegnando tutto ciò che vedeva, e che sperava. Questo le ha permesso di continuare a vedere i colori, quelli che teneva dentro di lei, anche nel 1941, e fino al 1945, data finalmente piena di luce. Oggi come mai dobbiamo prendere esempio da esperienze come questa, che ci ricordano che nel momento più buio, c’è sempre il modo di trovare il colore. Ed è un dovere che non si limita ai più giovani, ma si estende anche agli adulti, perché il futuro si intreccia sempre col passato, ma non scordiamoci che nel mezzo ci sta il presente. È per questo che vi invitiamo a prendervi un momento per pensare, magari guardando il nostro spettacolo, che sarà visibile a tutti dal 29 al 31 Gennaio sulle pagine Facebook del Teatro di Bo’. “Non si può essere indifferenti”, dice il già citato direttore del teatro Franco Jr, “teniamo molto al progetto con la Scuola, e in un anno come questo ci è sembrato ancora più importante essere presenti, trasmettere valori che spingono a riflettere.” Il direttore ringrazia per la collaborazione chi ha permesso la realizzazione del progetto: la Sindaca Ilaria Parrella e la Vicesindaco e Assessora alla scuola Manuela Del Grande; la Preside Elena Gabrielli e la Vicepreside Patrizia Polidori. “La sofferenza di questa Memoria”, conclude, “la sofferenza singola o universale, non va mai lasciata da parte, bisogna accoglierla, perché solo comprendendola possiamo farne la consapevolezza per andare avanti più forti.”
Fonte:
Ufficio Comunicazione Teatro di Bo’ Bianca Macerini Papini
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